Cosa significa essere incaricati della pastorale familiare in una diocesi? Quali attenzioni si è chiamati a sviluppare, quali relazioni è importante coltivare? Questi i temi che sono stati approfonditi nel Convegno Nazionale il 27 e il 28 novembre online per quanti si occupano di pastorale familiare.
Per rivedere l'evento: https://youtu.be/YIenNDAp0JY
Occasione per dedicare questo tempo vissuto assieme innanzi tutto per raccontarci, per educarci ad avviare un processo narrativo. Tradere, consegnare ai nuovi non solo una serie di nozioni o di doveri ma di vissuti.
Il periodo che abbiamo vissuto, e che stiamo tutt’ora vivendo, ha messo in luce come la famiglia, data il più delle volte per scontata, si sia fatta carico di una serie di urgenze che hanno permesso alla comunità tutta di traghettarsi in un tempo un po’ meno spaventoso. Ora la ripresa della scuola e della catechesi nelle parrocchie vede la famiglia affianco ai parroci e ai catechisti nel tradere la fede ai figli. Ci sarà bisogno sicuramente di nuovi strumenti, di nuovi tempi ma soprattutto dovremmo cominciare a costruire una nuova mentalità. La chiesa domestica non è tale perché si fanno a casa le cose che si facevano in chiesa, ma perché la presenza del Signore risorto nella famiglia abilita quelle relazioni ad essere sacramento della sua presenza e di conseguenze luoghi ecclesiali. La famiglia in quanto chiesa domestica è per natura sua chiesa in uscita.
In fine non potevamo non lasciarci provocare dall’ultima Enciclica di papa Francesco. “Fratelli tutti” ha sicuramente radice nell’esperienza francescana, ma la grammatica della frateria s’impara in famiglia. Come quindi questa enciclica ci aiuterà a riordinare le relazioni familiari? Come parlare di fraternità ad una generazione di figli unici?