1.INTRODUZIONE
Il titolo del mio intervento, mette in luce
· come il cruciale tema delleducazione alla vita buona debba avere una sua specifica declinazione nel contesto familiare e sociale e soprattutto
· come famiglia e società non debbano essere considerati ambiti separati entro i quali condurre una riflessione educativa, bensì soggetti profondamente connessi e reciprocamente responsabili rispetto alla questione.
Leggendo con attenzione i due documenti, in particolare è possibile individuare lelemento unificante che accomuna i due soggetti educativi: famiglia e società sono infatti chiamati ad assumere la sfida educativa come opportunità per raggiungere un obiettivo comune più volte ribadito in entrambe i documenti: il raggiungimento di una vita buona, ossia la promozione della piena umanità della persona.
Più che una riflessione su COME educare, dunque , sembra essenziale e precedente la domanda sul PER CHE FINE educare. Se educare è ex-ducere, questo ducere verso dove porta?
Da quanto abbiamo letto, si potrebbe dire che la finalità delleducazione è aiutare la persona a far emergere ed orientare (ex-ducere) la sua vera natura, a diventare ciò che è, cioè una persona pienamente umana,
E evidente che la riflessione su questo punto sposta immediatamente lattenzione da un piano pedagogico o sociologico ad una prospettiva psico-antropologica che parte dalla domanda relativa a chi sono le persone da educare e che idea condivisa esiste sul concetto di persona che realizza pienamente la sua umanità.
Da questo e solo da questo, ossia dalla concezione della vita e della persona che circolano nella nostra cultura dipenderanno le scelte educative e le azioni concrete