Dallo sguardo luminoso dell’Amoris Laetitia emerge una spiritualità coniugale e familiare fatta di carne, di concretezza e di spogliamento interiore, ritrovando quotidianamente la propria creaturalità. È ritornare al principio della creazione e alla nudità originaria: quella solitudine dell’Eden che fa ri-immergere in se stessi e tornare ad essere «ezer», aiuto uno per l’altra (Gen 1,18).
In tal senso un teologo come Xavier Lacroix ci illumina su ciò che è la spiritualità.
«Divenire spirituale è vivere il proprio corpo come donato e fatto per il dono. È anche accettare di essere sensibili, offerti, consegnati, vulnerabili. Diventare deboli per l’altro»[1].
Per questo uno dei più bei Centri di Spiritualità familiare è la Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo a Capua dove da alcuni anni le famiglie hanno realizzato la “Casa della Divina Misericordia” dove per 365 giorni all’anno vengono serviti decine di pasti e ospitati decine di fratelli e sorelle senza tetto, nella luce di Mt 25 e in uno spirito di famiglia.
[1] X. Lacroix, Il corpo di carne. La dimensione etica, estetica e spirituale dell’amore, Edizioni Dehoniane, Bologna 2005, 235.