Nella Familiaris Consortio Giovanni Paolo II richiama e sviluppa ulteriormente la riflessione sullamore coniugale e la trasmissione della vita, espressa nei documenti del Magistero della Chiesa, in particolare nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes e nellEnciclica Humanae Vitae.
La riflessione si pone nellambito di una visione integrale delluomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, chiamato allamore nella sua interezza e totalità. Vivere una dimensione pienamente umana dellamore implica, pertanto, che sia preservata la fondamentale unità di tutte le dimensioni della persona (corporea, affettiva e spirituale): è, del resto, nella unità dinamica di queste dimensioni che lamore si esprime nella sua ricchezza e nel suo pieno valore.
Il dono dello Spirito Santo effuso nel Sacramento del matrimonio è sorgente inesauribile di un amore chiamato a crescere e a rinnovarsi nella quotidianità, stimolante impulso affinché ogni giorno [gli sposi] progrediscano verso una sempre più ricca unione tra loro a tutti i livelli dei corpi, dei caratteri, dei cuori, delle intelligenze, e delle volontà, delle anime esprimendo così una fecondità insita nellamore stesso (FC19). Questa fecondità non si esaurisce allinterno della coppia, ma rende [i coniugi] capaci della massima donazione possibile, per la quale diventano cooperatori con Dio per il dono della vita ad una nuova persona umana, il figlio, riflesso vivente del loro amore, segno permanente dellunità coniugale (FC 14).