La visione della famiglia, che Giovanni Paolo II aveva portato con sé a Roma, non era nata da ragionamenti che aveva elaborato a tavolino. Ogni visione sorge nelluomo nella misura in cui egli dimora nellesperienza della realtà e la contempla, la vive, addirittura la gode, identificandosi con essa. I filosofi che costruivano la loro filosofia sul cosi detto terzo grado di astrazione, da dove era stata cacciata perfino la quantità e non si parlava più di ciò che individualizza gli esseri, in fin dei conti dibattevano sul nulla, al di là degli schemi logici dei quali si servivano come potrebbe servirsi dei coltelli bene affilati un macellaio in un negozio privo di carni. Filosofi così astratti erano addirittura impauriti dalla visione della realtà, soprattutto di quella delluomo; essa li confondeva, turbando i loro schemi di pensiero. La visione è sempre profetica. Quando essa manca, cioè quando manca la rivelazione, luomo e la società diventano cattivi, perché vivono in modo sfrenato (cfr. Prv 29, 18).