In questi anni la preparazione al matrimonio si è rinnovata ampliamente e oramai in moltissimi casi è un lungo e consistente itinerario (nella diocesi di Nicosia sono 32 incontri), si è accompagnati da un’equipe per tutto il percorso, si tratta di un vero cammino di fede e soprattutto genera una relazione nuova e persistente con la comunità ecclesiale. Se mancano queste quattro condizioni si tratta evidentemente di una preparazione fragile.
«Nulla è più volubile, precario e imprevedibile del desiderio, e non si deve mai incoraggiare una decisione di contrarre matrimonio se non si sono approfondite altre motivazioni che conferiscano a quel patto possibilità reali di stabilità»[1]. L’itinerario di preparazione deve quindi essere un cammino di discernimento vocazionale sul matrimonio.
«Come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo». (1 Cor 3, 10-11).
Non possiamo rischiare di dare certificati di abitabilità a case che non hanno fondamenta. La base più solida da offrire è far uscire da una concezione solitaria e autoreferenziale dell’amore, facendo incontrare la comunità.
Gli Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia, editi dalla Conferenza Episcopale Italiana nel novembre 2012, avevano già aperto ad un nuovo sguardo sottolineando che il vero soggetto dell’accompagnamento per i fidanzati e le famiglie è proprio la comunità cristiana.
«Non si tratta di dare loro tutto il Catechismo, né di saturarli con troppi argomenti.(…) Interessa più la qualità che la quantità, e bisogna dare priorità – insieme ad un rinnovato annuncio del kerygma – a quei contenuti che, trasmessi in modo attraente e cordiale, li aiutino a impegnarsi in un percorso di tutta la vita “con animo grande e liberalità”»[2].
[1] Papa Francesco, Esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia, 209.
[2] Papa Francesco, Esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia, 207.